martedì 7 marzo 2017

Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato) di Virginia Bramati, recensione in anteprima

Ciao crazy,
E' con Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato) che Virginia Bramati torna a far parlare di sé, in un'intensa e delicata storia d'amore targata Giunti e che uscirà nelle nostre librerie l'8 marzo. Un romanzo che mi ha letteralmente stregata, perdersi tra le pagine di questa deliziosa realtà lombarda è un piacere e tifare per la nostra “impaziente” eroina è quasi un imperativo.
Quindi tuffiamoci subito nelle campagne di Terzi sull'Adda e facciamo la conoscenza di questi indimenticabili personaggi..

Tutta colpa della mia impazienza (e
di un fiore appena sbocciato) Titolo: Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato)
Autore:
Virginia Bramati
Serie:  #1 Le ragazze di Verate
Editore:
Giunti
Data: 8 marzo 2017
Genere: contemporary romance
Categoria: different age
Narrazione: prima persona, pov femminile
Finale: No cliffhanger
Coppia: Agnese, ragazza alla riscoperta di se stessa; Adelchi, migliore amico e ragazzo di Agnese; Marco, giovane medico e vicino di casa di Agnese.


«Sono nata con due mesi di anticipo, odio i tempi morti, sono fisicamente allergica ai giochi di pazienza e adoro il tasto fast forward»: Agnese è così, una ragazza esuberante, autonoma, insofferente verso il principio dell'«ogni cosa a suo tempo»…
Ma improvvisamente, ecco che la vita prende una piega terribilmente dolorosa e la scaraventa dal centro di una metropoli che non dorme mai a una grande casa lungo un fiume, lontana quanto basta per essere immersa nei ritmi lenti e immutabili della campagna. Non solo: quando l'inverno finalmente è alle spalle e tutto sta per sbocciare, si ritrova sola, con un esame importante da preparare e solo il ronzio delle api a farle compagnia.
Impulsiva come sempre, Agnese non si arrende e riesce ugualmente a riempirsi le giornate con tutto ciò che non dovrebbe fare… fino a che dalle pagine di un libro non spunta un piccolo dono prezioso: una bustina di semi di Impatiens, la pianta i cui fiori rosa hanno il potere di curare le ferite dell'anima e insegnare l'ascolto e l'armonia.


“Mi prometti che non la perderemo, la capacità di stupirci a vicenda?
E quella di toglierci tutto ciò che c'è di troppo,
maschere e vestiti,
e ascoltare il nostro respiro nel buio?..”

A soli ventisette anni Agnese ha tutto: soprattutto l'amore. Ha saputo riconoscere l'uomo con cui passerà il resto della vita e mai come ora si sente felice e appagata. Così, la notte prima del suo matrimonio, inizia a scrivere questa lettera. Una lettera di dedizione e amore incondizionato nei confronti di “lui”, che lei ama senza riserve e inizia così il nostro viaggio, insieme all'impaziente Agnese, volto a farci conoscere la bellezza e dolcezza di questo amore.
Il libro prende le mosse proprio da lì. Otto anni prima, quando Agnese finalmente capisce cosa voglia dire amare ed essere amata a sua volta.  E' una ragazza di città che si ritrova, dopo la morte della madre, a vivere in aperta campagna con un padre assente e rinchiuso nel suo dolore e un buco dentro di sé che niente e nessuno riesce a guarire. Le giornate per lei passano tristi e senza senso, almeno fino a quando non incontra Adelchi, l'unico, che in un mondo grigio e privo di risate, riesce in qualche modo a smuoverla dal suo torpore. Si conoscono da pochi mesi eppure per entrambi è chiaro fin da subito che la loro non può essere solo un amicizia, ma qualcosa di diverso. Eppure Agnese, quasi diciannove anni, è ancora una ragazza alla riscoperta di se stessa.
Gli esami di Stato sono alle porte e nell'estate che definirà la sua vita suo padre decide di partire, lasciandola così sola in una casa troppo grande. Così riscopriamo insieme ad Agnese il suo mondo, fatto di proteste contro l'atteggiamento troppo chiuso di un mondo maschilista e il suo bisogno di crescere e spiccare il volo per raggiungere sogni e obbiettivi più grandi di lei, il tutto condito con una punta di suspence e un giallo a fare da sfondo alle vicende di questo splendido paesino.
Ed è proprio in quel momento che fa la conoscenza del medico che arriva nel piccolo paesino di Terzi, e che vivrà accanto a lei, in sostituzione di suo padre: il dottor Marco Aleandri. Marco è un uomo tormentato e isolato. Poco più che trentenne vuole dedicarsi solo al suo lavoro e non ha tempo di stare dietro all'atteggiamento insolente di Agnese. Eppure passano i giorni e Agnese si sente sempre più legata ad entrambi questi uomini, che a loro modo la emozionano in modo diverso e incomprensibile, fino ad un finale struggente e dolcissimo allo stesso tempo.
Agnese è uno di quei personaggi che senti addosso nonostante non siano reali. E' forte. Coraggiosa. Intelligente. Ed è una femminista convinta. Tutte qualità che in una protagonista femminile non devono mancare. Allo stesso tempo è ancora molto fragile e bisognosa di affetto e assistere a questo connubio tra fragilità e forza d'animo la rende ancora più intensa e indimenticabile. Il triangolo che fa da sfondo alla storia, poi, evidenzia sempre di più la portata di realtà che la Bramati intende trasmettere a questa bellissima storia d'amore che non fa altro che farti battere il cuore.
La narrazione non è mai prolissa e noiosa, anzi, il bisogno di finire il libro tutto d'un fiato diventa quasi una necessità. Entrare nella vita di questi personaggi diventa quasi inevitabile e anche quando arrivi alla fine senti una punta di nostalgia e il bisogno di saperne di più non può fare a meno di strapparti un sorriso.
Mi sono letteralmente innamorata di Agnese e della vita che la circonda. Di pagina in pagina sembra di assistere in prima persona a tutto quello che succede nel piccolo paesino di Terzi e la storia è talmente cruda, vera e reale da trasmetterti empatia per tutti i suoi protagonisti, dal primo all'ultimo. Virginia Bramati non fa altro che dare nuova prova di sé e dimostra ancora una volta tutto il suo talento in una delicata storia d'amore che non stanca mai.

Con affetto,
Federica





Tutta colpa della mia impazienza (edi un fiore appena sbocciato)




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