sabato 17 giugno 2017

La casa in riva al lago di Ella Carey, recensione

Buongiorno, crazy!
È uscito, grazie a Newton Compton, l'ultimo romanzo di Ella Carey,  La casa in riva al lago. Un racconto che si snoda dagli anni Trenta ai nostri giorni, da San Francisco a Berlino, Parigi e Amsterdam, mostrandoci una vera e propria storia familiare che ha fatto il giro del mondo, emozionando i lettori con la forza tipica delle vicende vissute.
Max, il nonno di Anna, è un ex ufficiale nazista della seconda guerra mondiale, che, giunto a novantaquattro anni, incarica la nipote di cercare un oggetto che rappresenta il più grande dei suoi segreti e dei suoi rimpianti.
Volete scoprire con noi questo mistero che Max si è portato dentro per più di settant'anni, facendo sopravvivere un ricordo alla guerra e al tempo?

La casa in riva al lago Titolo: La casa in riva al lago
Autore:
Ella Carey
Serie:  non fa parte di una serie
Editore:
Newton Compton
Data: 15 giugno 2017
Genere: contemporary romance
Categoria: seconde possibilità
Narrazione: terza persona
Finale: No cliffhanger
Coppia: Isabelle e Max, nel passato; Anna e Wil, nel presente.


Anna vive a San Francisco e si è costruita un’esistenza tranquilla e ordinata, fatta di giornate costellate di abitudini in cui gli imprevisti sono ridotti al minimo. Il suo mondo viene completamente sconvolto quando suo nonno Max, di novantaquattro anni, la mette a parte di un sorprendente segreto: la loro era una famiglia aristocratica che ha perso tutto durante la seconda guerra mondiale. All’epoca Max era stato costretto a fuggire dalla Prussia, abbandonando un oggetto prezioso. Adesso, dopo oltre settanta anni, vorrebbe ardentemente che la nipote lo andasse a recuperare. Nonostante si senta confusa per quelle rivelazioni, Anna parte per la Germania. Sono tante le domande che affollano la sua testa: cosa ha mai lasciato di così importante, suo nonno? E perché le ha nascosto la verità per così tanto tempo? Sarà Wil, un uomo che Anna incontra durante il suo viaggio, ad aiutarla a far luce sul mistero che ha di fronte. Insieme,
scoprono che i segreti della sua famiglia sono collegati a un appartamento abbandonato a Parigi…
Con una narrazione che alterna vicende degli anni Trenta a quelle dei nostri giorni, La casa in riva al lago è un romanzo che racconta come si possa lottare per raggiungere la felicità, senza sacrificare l’amore verso la propria famiglia e il proprio Paese.



Nato da due vicende realmente accadute e magistralmente mescolate, questo romanzo ha una bellezza tutta sua. Non si tratta certo di un romance puro, ma piuttosto di un intenso libro di narrativa, che dopo un inizio lento e quasi sonnolento, apre al lettore un vasto scenario di emozioni e di storia, complici una scrittura quasi impeccabile e descrizioni scenografiche di paesaggi diversissimi nel tempo e nello spazio.
Nel 2010 venne infatti rinvenuto un appartamento di Parigi che era rimasto abbandonato per settant’anni dopo che la proprietaria, una certa Mme de Florian, era fuggita alla vigilia dell’invasione nazista. La casa di Mme de Florian era un vero scrigno del tesoro, appartenuto a sua nonna, famosa attrice e cortigiana della fine dell’800, in piena Belle Époque. Dalle vicende di questa cortigiana nasce la storia immaginaria della nipote Isabelle, fidanzata francese dello splendido e ricchissimo Max, poi arruolatosi nella milizia nazista di Hitler.
Anche il palazzo di Schloss Siegel, fantasiosa residenza della nobile famiglia di Max, è ispirato a una storia vera. Le rovine di quello che doveva essere una magnifica dimora, appartenne davvero a una famiglia poi caduta in disgrazia  durante la seconda guerra mondiale.
Anna è la protagonista e viaggiatrice del romanzo la quale, grazie alla ricerca compiuta per conto del nonno Max, ci mostra un paesino tedesco antico e la villa-castello di Schloss Siegel, simbolo di una storia dolorosa e profondamente vera, uno degli innumerevoli crimini del Terzo Reich.
Il libro ci svela pian piano la vita di Anna, sola e diffidente, e quella di suo nonno Max, che non è sempre stato americano e civile. In un alternanza continua tra passato e presente, ogni segreto viene rivelato e il ritmo si fa via via più serrato, fino all'epilogo. Anna trova ogni risposta e scioglie ogni dubbio e risentimento.
Confesso che fino a metà libro non sono riuscita a godere in pieno di questo piccolo gioiello, perché ha un tono poco emozionale, dovuto in parte al continuo spostamento nel tempo e nei protagonisti delle vicende, in parte alla freddezza caratteriale dei personaggi, tipica della loro origine nordeuropea. Ma nel momento in cui Anna si è svegliata dal suo torpore, appassionandosi al passato della sua famiglia e scoprendosi perfino innamorata, la trama ha spiccato il volo.
Anche se trovo che i flashback della vita di Max siano incredibilmente più affascinanti e il suo personaggio maggiormente degno di nota.
Il vero protagonista è infatti il vecchio Max, vivo nel ricordo di Anna, come anche nelle pietre e nei colori di quel palazzo diroccato che riusciamo a vedere florido come in un film d'epoca, con i suoi saloni da ricevimento in cui signore eleganti si nascondono dietro a ventagli e sorrisi, e uomini in divisa sono costretti a recitare la storia, tacitando sentimenti e libertà dietro a terribili interessi di bandiera…
Mi auguro che vogliate leggerlo, vi garantisco che farete un salto indietro nel tempo e scoprirete qualcosa in più sugli odiati ufficiali nazisti, spesso pedine anche loro della follia e della ferocia di un solo uomo.
Buon viaggio nel tempo.

Cri









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