lunedì 18 dicembre 2017

Bottoni e pizzo di Penelope Sky, recensione

Buonasers crazy,
oggi Christine vi parla di un romanzo uscito lo scorso 1 dicembre, Bottoni e pizzo, di Penelope Sky. E' il primo della serie dei Bottoni, e in America ha avuto un gran successo.
Una bellissima ragazza americana, durante una piacevole vacanza con il suo fidanzato, viene rapita e venduta come schiava… Lei non è però il solito tipo di donna, dotata solo di lacrime e vagina. E tutti gli uomini che incontra sono di poco o scarso valore e intelligenza, rispetto a lei… tranne forse uno?
Questi sono i protagonisti di Bottoni e pizzo, non volete venire a conoscerli meglio?

Titolo: Bottoni e pizzo
Autore: Penelope Sky
Serie: #1 Serie dei Bottoni
Editore: Self Publishing
Data: 1 dicembre 2017
Genere: Contemporary Romance
Categoria: erotico/dark
Narrazione: Prima persona, Pov alternato
Finale: No cliffhanger


Gli devo un debito.
Uno molto grande.
Il pagamento non può essere regolato con soldi o favori.
Vuole una sola cosa.
Me.
Ad ogni azione corrisponde una ricompensa. Un bottone. Una volta che avrò riempito il suo vaso con trecentosessantacinque bottoni, mi lascerà andare.
Mi lascerà libera.
Ma devo guadagnarmeli uno per uno.
Sottomettendomi all'uomo più oscuro, più crudele e più bello che abbia mai conosciuto.



Bottoni e pizzo è il primo di una trilogia erotica dalle sfumature dark che in America ha avuto molto successo, per originalità della trama e per la caratterizzazione dei personaggi.
Innanzitutto il libro presenta una bella storia, con alcune premesse già viste (tratta delle schiave, rapporto dominatore/sottomessa) ma altri spunti decisamente originali, soprattutto per la parte che concerne i bottoni e il debito che la protagonista deve ripagare.
Pearl, questo il nome della ragazza, trovo che sia davvero un bel personaggio. Rapita durante una vacanza, in circostanze a dir poco assurde, sbattuta con altre donne su una barca che trasporta poverette come lei, nonostante la paura e i lividi non si perde mai d'animo né cessa di essere combattiva. Esperta di arti marziali, picchia duro ed ottiene rispetto e considerazione, per quanto possa averne una schiava. Perché infatti Pearl viene venduta come schiava, ma nemmeno allora rinuncia al suo obiettivo di riconquistare la libertà, pur attraversando momenti puramente tipici del dark, in cui il dolore, l'impotenza, la paura e lo sconforto dovrebbero piegarla. Lei resterà convinta fino alla fine di dover solo resistere e trovare il modo per tornare nel suo paese come cittadina libera.

-Credevo che avresti cercato di scappare…
-Perché avrei dovuto? So quanto sei potente.
Quanto lontano potrei arrivare prima che mi trovi?

Pearl non si riduce mai ad un ammasso di carne eccitata e accondiscendente, a causa della sindrome di Stoccolma o grazie ad un aitante, altissimo, prestante e cattivissimo “padrone” che la sottomette, ma si innamora di lei. Ed è proprio il personaggio di lei, la sua combattività e intelligenza, a dominare questo libro e a determinarne, secondo me, la fortuna, nonostante le esagerazioni che fanno un po' sorridere o i personaggi maschili che sono purtroppo tutti assolutamente uguali e bizzarri.
Il neo per me infatti, risiede proprio negli uomini della Sky: il primo che incontriamo è Jacob, fidanzato di Pearl, un cretino che sa solo bere e autocommiserarsi, fino a commettere qualcosa di imperdonabile e assurdo. Poi incontriamo Bones, un terribile trafficante di armi che acquista Pearl all'asta: dovrebbe essere terrificante, scaltro e spietato quanto una bestia selvaggia, invece sembra quasi una caricatura. In un amen si lascia abbindolare e ammorbidire, e infine viene sconfitto in casa sua.

A questo punto entra in scena il vero protagonista maschile: Crow, il liberatore, il nuovo padrone, l'ultimo dei dissoluti maschilisti sulla terra, chiamatelo pure come volete, è un'altra caricatura. Anche lui dovrebbe essere un vero cattivo, di quelli che ti tolgono il sonno, dispotico, senza regole né limiti, vendicativo e lussurioso. Invece niente, è tutto fumo e niente arrosto, pieno di minacce a parole ma un orsetto gommoso nei fatti. In alcune scene della trama ho sorriso e se, mentre leggi un dark, sorridi, mi sa che il libro non sia proprio così spaventoso come dovrebbe essere.
Nell’ultima parte tuttavia l'intreccio si trasforma in qualcosa di più avvincente quando i due, schiava e rapitore, si lasciano finalmente andare a qualche confidenza personale, i dialoghi aumentano e nasce la storia dei bottoni.

Era un debito enorme da ripagare.
Era sbagliato. Inaccettabile.
Però mi avrebbe condotta alla libertà.

I bottoni sono la moneta di scambio con cui Pearl può "ricomprare" la propria libertà. In cambio di cosa? Per scoprirlo dovete leggere il libro ed arrivare fino a ben oltre la metà, ma vi assicuro che non vi annoierete.


Il finale, se vi siete poste la domanda, nonostante sia aperto sul seguito, non lascia troppo in sospeso il lettore, e questo è secondo me un bel pregio.
Posso aggiungere insomma che nell'insieme ho apprezzato questa lettura, in grado di galleggiare nell'oceano dei libri erotici tutti troppo simili, e che mi ha messo addosso la voglia di leggere gli altri della serie. Aspetto infatti con ansia la vendetta di "Bottoni e odio", sono sicura che ne vedremo delle belle!

Alla prossima lettura.
Cri







2 commenti:

  1. leggendo la trama risulta molto semplice fare un paragone con la serie "Indebted" di Pepper Winters. quando sono simili? se posso chiedere è meglio o "peggio"? grazie

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