lunedì 5 febbraio 2018

Nei miei occhi il tuo cielo di Danielle Younge-Ullman, recensione

Ciao, crazy.
Oggi vi parliamo dell'ultimo young adult letto, Nei miei occhi il tuo cielo di Danielle Younge-Ullman. Uscito il 23 gennaio scorso, è la storia intensa e un po' fobica di Ingrid, quasi sedici anni, figlia unica di una ex star della lirica, depressa e per questo poco presente, suo malgrado. In questo libro, molto reale e ipnotizzante, la ragazzina viene spedita in un campo estivo ai limiti della sopravvivenza, allo scopo di… irrobustirsi e prepararsi alle difficoltà della vita. Sembra una follia dettata dal capriccio ma… lo sarà davvero? Venite a scoprirlo con me.


Titolo: Nei miei occhi il tuo cielo

Autore:  Danielle Younge-Ullman

Editore: Piemme

Data: 23 gennaio 2018

Genere: young adult

Categoria: high school

Narrazione: prima persona, Pov femminile

Finale: no cliffhanger





Ingrid ha trascorso l'infanzia viaggiando in Europa al seguito della mamma, una promettente cantante lirica. Ma quando il sipario cala sulla carriera materna, Ingrid si ritrova di colpo incastrata in una modesta, soffocante quotidianità, sempre sull'orlo del collasso economico ed emotivo. Un giorno, Ingrid scopre che la musica, che aveva sempre considerato solo il contrappunto alla vita di sua madre, è vitale anche per lei. Per poter perseguire i propri sogni, Ingrid dovrà dimostrare di essere abbastanza forte da reggere la pressione e per farlo dovrà trascorrere tre settimane in un campo estivo ai limiti della sopravvivenza, fisica e mentale.



Cara mamma, capirai che ho le qualità necessarie
e sono forte a sufficienza per prendere decisioni che riguardano il mio futuro. 
Anche se dopo tutto quello che abbiamo passato
non dovrei avere bisogno di dimostrarti proprio nulla.
Ma ho detto che l'avrei fatto e quindi lo farò,
scriverò questo diario con la speranza di riuscire a “elaborare le cose”.
Dopotutto queste sono semplici lettere e questo è solo un campeggio.
Che cosa potrà mai succedere?

Quanto si è disposti a perdere per ottenere in cambio ciò che si vuole?
La storia di Ingrid ha tratti suspense in cui si prova paura per lei, momenti di vita scolastici tipici della sua età, attimi di rapporto idilliaco con la madre, altri di profonda collisione. E' una ragazzina e tutto il suo mondo gira ad una velocità e con un'intensità pari alla sua età. Quindici anni sono pochi per sapere tutto della vita, ma sono anche l'età giusta per porsi obiettivi, puntare i piedi e cominciare a combattere per ottenerli. Mentre sua madre Margot è una che ha puntato tutto su un numero, la sua carriera d'artista, credendo fosse vincente, ma ha perso di colpo sogni e denaro.
Quale madre vorrebbe che la propria figlia incontrasse le proprie stesse difficoltà e la stessa delusione? Nessuna ovviamente, purtroppo però spesso sbaglia il linguaggio usato per "arrivare" a lei. Non il dialogo ma l'imposizione: "Io so di cosa parlo, tu no." Non si mette mai in discussione, troppo egoista e sofferente per ascoltare i bisogni della ragazzina. E Ingrid è appunto una ragazzina, vuole tutto, sogna tutto, non ha paura di niente, com'è giusto che sia a quell'età.
Il campo estivo è la giusta soluzione studiata dalla madre di Ingrid, nonostante all'inizio sembri una follia da cui scappare prima possibile. Lontano da lei e dal bisogno fisico che si ha a quell'età di fare scelte solo per contrastare il genitore, potrà valutare se davvero vuole ciò che crede di volere.
Tutta la storia viene raccontata dal punto di vista di Ingrid, in un'alternanza continua tra ricordi del passato, felice e meno felice, con la mamma e a scuola, e il presente dei ventuno giorni al campus estivo. L'attenzione e l'introspezione con cui sono descritti i vari stati d'animo della ragazza sono sicuramente la parte migliore del romanzo.
Ho faticato molto a valutare questa storia, ci ho pensato a lungo, perché mentre leggevo ero spesso esasperata dalla madre di Ingrid e completamente immersa nella testolina della figlia. Intelligente, attenta, fin troppo adulta e costretta a preoccuparsi di una madre che ogni tanto sparisce a letto e ci resta per giornate intere.
Ma la depressione è una brutta malattia, che ti leva voglia di vivere e attenzione dagli altri, ma non ti impedisce di amare. Margot ama immensamente sua figlia, ma la ama con l'unica forza che ha, troppo spesso inadeguata ai bisogni di Ingrid. E Ingrid ama lei, ma con il suo caratterino, le sue idee e le sue pretese di figlia adolescente. Non è facile entrare nella loro vita e capire i loro pensieri. Mentre si legge ci si arrabbia e ci si commuove, spesso si prendono le parti della povera piccola Ingrid, mentre a volte la si vorrebbe scrollare, ma è normale: dopotutto ha solo quindici anni.
Margot è invece l'adulta, molto intelligente e molto sensibile, che spesso si comporta da egoista ottusa, ma anche qui è normale: in fondo è un'artista, ed è malata.
Questo libro parte con dei presupposti forse sbagliati, in cui la protagonista è costretta a crescere troppo in fretta, accanto a una madre che spesso si appoggia inconsapevolmente a lei, salvo ogni tanto rendersi conto di essere genitore e…sbraitare. Ma c'è amore, ce n'è tantissimo. Tutta la storia ne è pervasa. Il padre adottivo Andreas, che ama Margot e Ingrid con un sentimento profondo e vero; il compagno di scuola Isaac che passa dall'essere un ragazzino nerd a uno a tratti strafottente e altri insicuro, ma tiene a Ingrid in un modo di cui ancora nemmeno si rende conto. E ci sono molti altri personaggi che vi resteranno impressi, tra i compagni del campo estivo, a partire dal buon Tavik, psicologo naturale, solo poco più grande di Ingrid, ma con lo spirito e l'intelligenza di un adulto, e altri, finti cattivi soggetti; e perfino l'idiota Peace, che odierete con tutte le forze.


L'intensità che hanno queste pagine e questa storia sono davvero fuori dal comune. Avete presente quei film in cui ogni tanto hai scorci che ti lasciano a bocca aperta per la loro bellezza? Ecco, qui è lo stesso. Ho salvato tante di quelle citazioni da faticare a scegliere alla fine quali inserire nella recensione.
Sapete ormai che non ho un genere preferito di lettura, e che mi lascio sorprendere da qualunque libro. Eppure ultimamente ho trovato diverse perle tra questi romanzi young adult. Sono gli uomini di domani, e se crescono con questa testa e questa forza, diventeranno di sicuro dei giganti.
Per concludere, se cercate la favola d'amore tradizionale, la storia di Ingrid non fa per voi, ma se invece volete una splendida lettura sulla crescita di amore, amicizia, fiducia, famiglia, be'…allora non fatevi sfuggire "Nei miei occhi il tuo cielo". E' una lettura che vi resterà nel cuore.

Con affetto
Cri

“Qualche volta nella vita Dorothy (protagonista de Il mago di Oz,
interpretata da Ingrid nella recita scolastica) non può uccidere la strega,
perché non c'è una strega, o perché la strega cattiva è anche la strega buona,
o perché la strega è dentro qualcuno che ami, oppure dentro di te.
Oppure la strega è semplicemente un problema irrisolvibile che non puoi uccidere,
e che se anche se lo facessi tornerebbe indietro…”








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